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al testo di Salvatore Pizzo
Quando il cielo era il cielo
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Il massimo era andarsene per muschio in giro per boschi e colline quelle mattine in cui il cielo era il cielo ed il sole il sole: rispetto alla Terra, ognuno si tracciava il suo confine netto; noi ci giocavamo spensierati. ... E di strade e persone era solcato mondo: arancia incisa con piedi dalle orme taglienti sbuccianti paesaggi determinanti differenze conferenze, raggi e diametri fuor d'ogni apparenza. Il coraggio era sposo dell'incoscienza entrambi convolavano per potere esistere ancora: un sussulto nel rigirarsi di pianeti ... che se ne vede il rosso tuttora accecante di quella ruggine da muschio persino dai polsi della notte schizzarne sangue sugli occhi. 03/01/2017 woodenship
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Salvatore Pizzo
- 25/03/2017 18:19:00
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x Laura: ... Forse è quel desiderio di autenticità, magari solo di riassaggiare dei gusti o riprovare delle emozioni. Ma una cosa è certa, come sostenuto da qualcuno: impossibile bagnarsi due volte nello stesso fiume. Dunque, allo stesso tempo: è impossibile ritrovarsi sotto lo stesso cielo. Anche il cielo cambia. E non solo per la posizione geografica o perchè si sposta sul suo asse il pianeta. Cambia perchè siamo noi a cambiare, guardando le cose con gli occhi delloggi, Così come cambia il cielo stesso, a causa a quel che dicono, pure dei vistosi buchi che presenta nella sua veste azzurra... Grazie infinite per le considerazioni molto belle e per lincoraggiamento con un abbraccio dimmenso e laugurio per un fine settimana sereno......
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Laura Turra
- 25/03/2017 05:42:00
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"Quando il cielo era cielo" ... ci sono momenti in cui la realtà ci appare nel suo nitido splendore e non credo siano riservati solo a una fase particolare della vita o solo relegati alla memoria di un "è stato". Sono i momenti, credo, in cui riusciamo a riconoscere il nuovo e il bello che cè, sempre, nonostante. La parte finale del tuo testo ha immagi molto particolari e incisive. Un carissimo saluto e oggi guarda bene: vedrai che il cielo è cielo!
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Salvatore Pizzo
- 24/03/2017 20:51:00
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x Cinzia: Lusingatissimo per quellaggettivo indice di superlatività, mia cara Cinzia: non so se il mio umile tentativo di poesia lo meriti davvero, ma te ne sono infinitamente riconoscente, se non altro perchè mi suona dincoraggiamento, nel proseguire lungo la strada tortuosa dellapprendimento... Grazie di cuore con un più che caro saluto...
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Cinzia Aragonesi
- 24/03/2017 20:08:00
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Meravigliosa nostalgia in questa lirica. Bravo!
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Salvatore Pizzo
- 24/03/2017 17:08:00
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x Graced: Grazie di cuore per la lettura molto apprezzata: il tempo, come si suol dire: è la miglior medicina. Anche nel caso di una giovinezza non proprio esaltante... Un più che caro saluto con laugurio per un fine settimana dincanti...
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Salvatore Pizzo
- 24/03/2017 17:05:00
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x Klara: Il tuo tono mi ricorda i cercatori doro, quando, finalmente trovando la pagliuzza doro, si dedicavano a saltelli di gioia... Scherzi a parte: trovo davvero lusinghiera la tua lettura e le considerazioni che mi spalancano il cuore. Lo so, alle volte magari si eccede nel rivestire lo scheletro con eccessivi tessuti, facendone magari ossatura di creatura obesa. Però, in questo caso, mi sembrava dobbligo farlo, quantomeno per restituirne piacevolezza dellimmagine rubiconda e spensierata della fanciullezza. Prima di rammentarne i dolori e la sofferenza che, ancora da essa ce ne viene. Grazie di cuore più che mai con un abbraccio di petali primaverili e laugurio per un fine settimana dincanti...
x Auro: Un inchino a te, mio caro Auro, anche se non mi reputo un"maestro", bensì "il Maestro"per eccellenza... Scherzi a parte: grazie di cuore per lincoraggiamento molto gradito... Un abbraccio
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Graced
- 24/03/2017 16:54:00
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"Il coraggio era sposo dellincoscienza", presumo negli anni della giovinezza, quando si pensava di poter far tutto e si potesse arrivare a tutto ciò che anelava lio scalpitante. Ora rimane il ricordo lontano e, forse, un pò sbiadito di quel tempo ameno. Lho percepita così. molto bella ed esplicativa. Un caro saluto di sereno Week end!
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Auro d’Arcola
- 24/03/2017 13:27:00
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Sei un maestro, wood
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Klara Rubino
- 24/03/2017 12:11:00
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ognuno
si tracciava il suo confine netto;
noi ci giocavamo spensierati.
Il coraggio era sposo dellincoscienza
... che se ne vede il rosso tuttora accecante
persino dai polsi della notte
schizzarne sangue sugli occhi
mestizia sussurrando dai cori
arborei.
Eccolo il cuore pulsante; il nocciolo; il seme vitale! ...così ben avvolto dal calore di un linguaggio ricco, come una calda, regale coperta!
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